Tre decenni di vita dell'architetto ebreo László Tóth, emigrato dall'Ungheria negli Stati Uniti nel 1947, dopo essere stato detenuto nei campi di concentramento tedeschi. Gli inizi in America sono difficili, per le necessità economiche e l'impossibilità di poter portare con sé la moglie Erzsébet e la nipote Zsofia, ma grazie al cugino Attila, a László viene commissionata la ristrutturazione di una libreria dal milionario mecenate Harrison Lee Van Buren. Il lavoro di Tóth porta prestigio a Van Buren, che decide di affidargli un progetto mastodontico: la costruzione di un centro culturale e luogo di aggregazione, destinato a ospitare nello stesso edificio biblioteca pubblica, palestra e cappella. Durante il lavoro Tóth incontra molte difficoltà, per le diffidenze verso gli stranieri e per i continui tentativi di alterare il suo progetto originario, ma pur di difendere strenuamente il suo lavoro, arriva a investirvi parte dei propri profitti.
Girato in 70mm per oltre 3 ore e mezza di durata (con un intervallo di un quarto d'ora), The Brutalist è un'opera-monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine dal suo autore, Brady Corbet.
The Brutalist è un film drammatico scritto e diretto dal regista americano Brady Corbet, al suo terzo lungometraggio dopo L'infanzia di un capo (2015) e Vox Lux (2018). Come per i suoi film precedenti, Corbet ha scritto la sceneggiatura di The Brutalist in collaborazione con la moglie Mona Fastvold. Una co-produzione tra States, Regno Unito e Ungheria, la pellicola è stata girata nel 2023 tra Budapest in Ungheria e Carrara in Italia, con un cast formato principalmente da Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Emma Laird, Isaach De Bankolé e Alessandro Nivola. Il titolo del film deriva dalla corrente architettonica del brutalismo, di cui il protagonista ne è un esponente: uno stile che all’estetica delle cose ne preferisce la struttura. The Brutalist è stato presentato in concorso al Festival di Venezia 2024, vincendo il Premio Leone d'argento - Premio speciale per la regia a Brady Corbet.
CANDIDATO A 10 PREMI OSCAR