Cerchiamo intorno a noi il grande schermo, il buio e la luce. Il cinema ci manca davvero. Lo ricordiamo sui nostri siti Facebook da qualche tempo attraverso un viaggio virtuale in compagnia della parola scritta. Stasera anche la pagina Novaracinema.it partecipa alla ricerca:
Il girovagare da un cinema all'altro ci permette di incontrare il testo di narrazione e poesia che il nostro amico Paolo Taggi ha custodito nel suo Quasi Noi (Nuova Eri, 1993).
«Sono al cinema. Solo. Proiettano 2001: Odissea nello spazio. Il cassiere mi ha venduto il biglietto senza alzare gli occhi dal suo fumetto di "Zagor". Poi, sempre con il giornale in mano, ha chiuso l'ingresso ed è salito in cabina di proiezione. E' una cabina esterna. Si salgono sette, otto gradini, ma gli ultimi due mancano. Ti parlo durante la proiezione. E' una vecchia copia, il sottofondo è rovinato, attutito. E' una copia che è rimasta qui per errore un'estate. C'è odore di muschio e di legno speziato. Profumi acerbi. (...)»