Regia di Claude Lelouche – con Kad Merad, Sandrine Bonnaire – Francia 2024 – durata 127’
Lino è un uomo che sta girovagando e ad ogni persona che gli concede un passaggio racconta di sé e della propria vita una versione diversa. Scopriremo progressivamente quale sia il suo reale passato e cosa gli riservi il prossimo futuro. La storia di una tromba che si innamora di un pianoforte… Festival di Venezia.
"È incredibile – se non esaltante e a tratti perfino commovente – come, a quasi 87 anni (li compie il 30 ottobre), Claude Lelouch continui a riporre una fiducia così radicata nei confronti del cinema. E come il cinema, in un’opera così prolifica e al contempo un po’ sottovalutata, si configuri mezzo elettivo e fine ineluttabile per mettere ordine al mondo, giocare con la vita, fare a nascondino con la finzione, fare pace con la realtà. Del venerato maestro – categoria alla quale appartiene, non fosse altro per l’anagrafe – Lelouch ha tutti i crismi: grandi successi alle spalle, premi internazionali e incassi notevoli nella fase di massimo splendore, la spericolata tendenza a sfidare convenzioni e stilemi, la spudorata convinzione che le aspettative stiano tale perché devono essere sovvertite, la capacità di lavorare con i cliché dicendo sempre qualcosa di personale". (Cinematografo.it)