LE SALE CINEMATOGRAFICHE DI NOVARA NON ADERISCONO ALL’INIZIATIVA “CINEMA REVOLUTION” (€3,50 per i film italiani e europei)
- Perché siamo convinti che il cinema in sala non si salva a colpi di offerte in stile supermercato o piattaforme tv, ma con interventi strutturali e misure decise che distanzino l’uscita al cinema da quella in televisione: in Francia, dove il cinema in sala registra ottimi risultati, i film possono passare in TV dopo 15 mesi, mentre l’Italia è praticamente senza regole.
- Perché riteniamo più che sufficiente, per avvicinare alla sala pubblico non abituale, l’iniziativa CINEMA IN FESTA di Giugno e di Settembre (quando il biglietto è € 3,50 per tutti i film).
- Perché l’attività di gestione cinematografica ha i suoi costi che non vanno sminuiti, facendo credere al pubblico che il biglietto possa scendere a € 3,50 per i titoli italiani ed europei; questo tipo di promozione alimenta la sensazione errata che in tutto il resto dell’anno i cinematografi guadagnino oltre il lecito.
- Ogni sala italiana attua già svariate politiche di riduzioni e abbonamenti che rendono gli ingressi accessibili a tutte le esigenze, non si comprende perché il Ministero debba interferire impropriamente nelle scelte delle singole aziende.
- Nonostante l’iniziativa Cinema Revolution si sia rivelata ovunque inconsistente e debolissima (il pubblico in estate ha scelto di fatto solo il film straniero) i media strombazzano falsamente di successi strepitosi. Forse si pensava che Cinema Revolution potesse con la sua “forza travolgente” allontanare lo spettro della questione “distanze di programmazione (cinema-Tv)” che noi esercenti, inascoltati, chiediamo da tempo di estendere sul modello francese?
- Cinema Revolution non risolve affatto la sopravvivenza del settore, nulla può sostituire la passione del nostro pubblico che ci segue comunque nelle difficoltà di ogni giorno.
Novaracinema