di David Lynch (USA/1980)
Soggetto: dai libri The Elephant Man and Other Reminiscences (1923) di Frederick Treves e The Elephant Man: A Study in Human Dignity (1971) di Ashley Montagu. Sceneggiatura: Christopher De Vore, Eric Bergren, David Lynch. Fotografia: Freddie Francis. Montaggio: Anne V. Coates. Scenografia: Stuart Craig, Robert Cartwright. Mus.: John Morris. Restaurato nel 2020 da StudioCanal a partire dal negativo originale con la supervisione di David Lynch
La storia di John Merrick, l’uomo elefante, il freak della Londra vittoriana proto-industriale, deformato dalla malattia ridotto a fenomeno da baraccone. Un film epocale, che ha cambiato le regole dell’horror, invertendo le dinamiche tra ‘mostro’ e spettatore: chi ha paura di chi?“. Non meno ancestrale e traumatico di Eraserhead, Ibrido e tragicomico come il suo protagonista, da una parte trascina al pianto il grande pubblico e dall’altra fa saettare schegge di orrido e memorie di Tod Browning” (Roy Menarini). Il restauro esalta il bianco e nero del grande Freddie Francis, dando nuova forza a questa attualissima riflessione sullo sguardo e sull’orrore, messa in scena da uno dei registi più visionari della storia del cinema.
Introduce il film Giancarlo Grossini.