Da inno dei partigiani a canzone di lotta delle nuove generazioni di tutto il mondo, hit dei più famosi artisti internazionali e colonna sonora della serie Netflix "La casa di Carta". A quasi un secolo dalla sua nascita, la forza di Bella Ciao non si arresta. Il film racconta i misteri, la genesi e la storia della canzone della Resistenza, che riappare ovunque si combatta contro l’ingiustizia. Un canto inarrestabile, oggi patrimonio dell’umanità nella lotta per la libertà. La regista Giulia Giapponesi propone un percorso che si trasforma in una presa di coscienza con una fondamentale connotazione femminile.
"Bella ciao" è un canto dalle origini mai nettamente chiarite che è divenuto patrimonio mondiale dei movimenti che, nelle più diverse situazioni, lottano contro regimi che sopprimono o vorrebbero sopprimere le libertà fondamentali. Questo documentario ne porta alla luce alcune delle meno note approfondendo le motivazioni che hanno portato all'adozione del canto che in Italia si tende a configurare come l'emblema della resistenza al nazifascismo.
Tra le testimonianze del film: Moni Ovadia, Vinicio Capossela e lo storico novarese Cesare Bermani.
Ci sono anche (e sono degne di rilievo) le ricostruzioni e anche le diatribe sulle origini della sua melodia e sul fatto che sia stata o meno cantata effettivamente durante la lotta partigiana. Il senso profondo sta però altrove. Lo si può ritrovare a tutte le latitudini grazie alla straordinaria capacità di penetrare nella memoria collettiva, di essere imparato rapidamente, di consentire una partecipazione collettiva e di prestarsi ad adattamenti alle lotte di liberazione dai più differenti avversari.