Satira sarcastica, iperrealismo, dramma grottesco. Comunque lo si voglia definire questo di Lynch è senz'altro uno dei film più innovativi degli ultimi anni. Premiato a Cannes con la Palma d'oro, il lungometraggio si ispira in parte a certa letteratura giovanile americana e in parte a certa fumettistica moderna. Volutamente oltre le righe, l'interpretazione degli attori rende più ironica questa sorta di rivisitazione delle soap-operas. La storia, tratta dal romanzo di Barry Clifford, vede Sailor e Luna in fuga dopo che lui ha ucciso un sicario pagato dalla madre di lei. Seguiti da un detective privato, che viene ucciso da un gangster, i ragazzi conosceranno un certo Bobby Perù che coinvolgerà Sailor in una rapina. La musica va dal metal a Elvis Presley, dal suono anni Sessanta a quello esotico. Nicolas Cage e Laura Dern sono deformati al punto giusto; Willem Dafoe è trucido in maniera esemplare; Jack Nance e John Lurie fanno due fugaci apparizioni mentre Isabella Rossellini si è lasciata imbruttire. Inoltre il film porta a compimento l'esperimento di distruzione dei generi e lo scorticamento della società americana, iniziato in maniera irrisolta con Velluto blu.
Introduce il film: Davide Gravina