Presence, il film diretto da Steven Soderbergh, si svolge in una casa dei sobborghi residenziali di una qualsiasi cittadina americana.
Ha tutta l'aria di essere un'abitazione comune e anonima, schierata accanto alle altre, con il prato ben curato e un passato di oltre cento anni. Quando ad abitarla arriva la famiglia Payne, alla ricerca di un nuovo inizio dopo un tragico evento che ha segnato profondamente la figlia minore Chloe, iniziano a verificarsi eventi sinistri e inspiegabili.
La ragazza è la prima ad avvertire una presenza inquietante nella sua camera, ma le sue parole vengono inizialmente ignorate. Col passare dei giorni, però, strani rumori, movimenti impercettibili e oggetti fuori posto diventano sempre più frequenti, minando la serenità della famiglia e alimentando tensioni latenti.
I nuovi ospiti si convincono che l'abitazione sia abitata da una forza maligna, qualcosa che era lì da prima del loro arrivo. La storia non è raccontata dal punto di vista degli esseri umani, ma da quello della misteriosa entità che li osserva e li influenza in silenzio, con pazienza inquietante. Invisibile ma onnipresente, la presenza assiste al lento sgretolarsi della loro sicurezza, alimentando la paura giorno dopo giorno.
"Lo stratagemma di girare il film in soggettiva dal punto di vista di uno spettro, sono notevoli: il cinema, macchina generatrice di fantasmi, è un fantasma a sua volta, così come siamo noi spettatori, che facciamo coincidere il nostro sguardo con quello dello spirito. Ogni barriera è abbattuta, tutto è possibile, tanto di cappello." (Coming Soon)