Jacob è un broker di successo a Wall Street: famiglia felice, uscite gioviali con gli amici, tutto quel che si può desiderare da una vita. Ma basta un errore a compromettere tutto. Una sera Jacob beve un bicchiere più del solito, si distrae alla guida e, nel violento incidente che scaturisce dalla situazione, il suo migliore amico perde la vita. Tormentato dai sensi di colpa, Jacob accetta la sentenza di omicidio colposo, che lo condurrà in carcere insieme a pregiudicati condannati per reati gravi. La sua vita non sarà più la stessa.
Prison movie e percorso di espiazione di un colletto bianco, trapiantato nell'inferno del carcere, non sono esattamente spunti inediti del cinema di genere. Ma Ric Roman Waugh (nel suo passato Felon - Il colpevole e due anni come poliziotto infiltrato) ha il merito di credere fino in fondo nella sua indagine negli abissi della psiche, pretendendo attenzione e ottenendola. Anziché assistere all'esistenza felice di Waugh e poi alla sua discesa agli inferi, Waugh preferisce mescolare le carte e ricostruire il tutto attraverso dei flashback, che si integrano alla narrazione al tempo presente. Lo spettatore presume di sapere come siano andate le cose e cosa abbia trasformato Jacob, ma è obbligato ad attendere...
Benché il fine resti nobile, non può essere dimenticato il percorso di un Nikolaj Coster-waldau, che passa dall'omicidio plurimo all'affiliazione alla fratellanza ariana. Può un uomo che si tatua svastiche sul corpo rappresentare ancora il "buono"? Che speranza ha un mondo in cui la brutalità del carcere può trasformare in macchine da guerra gli elementi più insospettabili della società, senza alcuna forma di prevenzione? Domande senza risposta. In carcere per Waugh non esistono stadi intermedi: o si è guerrieri o si è vittime. VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI