Gioia Mia, il film diretto da Margherita Spampinato, racconta la storia di Nico (Marco Fiore), un ragazzino di undici anni con la parlantina e l’abitudine di rispondere prima di pensare. Cresciuto in una famiglia laica e moderna, è immerso in un mondo iperconnesso fatto di tecnologia, velocità e schermi sempre accesi.
Ma quell’estate, controvoglia, è costretto a lasciare tutto e partire per la Sicilia, dove ad attenderlo c’è una zia anziana, burbera e profondamente religiosa, che vive sola in un palazzo antico pieno di leggende e superstizioni. Nessun wi-fi, nessun elettrodomestico e nessuna via di fuga. All’inizio è guerra aperta, lei lo accoglie con fastidio e tenta subito di piegarlo al suo rigido mondo fatto di angeli, riti e silenzi. Lui reagisce con ribellione, sarcasmo e mille tentativi di scappare, anche solo mentalmente, da quel luogo fuori dal tempo.
Lo scontro tra Nico e la zia diventa il simbolo di qualcosa di più grande, uno scontro tra modernità e tradizione, tra ragione e fede, tra la frenesia del presente e la lentezza di un passato che resiste. Ma col passare dei giorni, tra litigi, scoperte e segreti svelati, nasce qualcosa di nuovo. Una complicità autentica, fatta di piccoli gesti e silenzi condivisi. Un legame inaspettato, che cambia entrambi. Perché a volte, per conoscersi davvero, bisogna prima imparare a guardare con gli occhi dell’altro. Un racconto ironico e commovente su due solitudini che si incontrano e un’estate di profondi cambiamenti.
FESTIVAL DI LOCARNO 2025 dove ha vinto il premio speciale della giuria per la sezione Cineasti del presente e il pardo per la miglior attrice ad Aurora Quattrocchi.


