Sullo schermo dell'Araldo da venerdì 26 a mercoledì 30 luglio troviamo PRESENCE di Steven Soderberg. Una ghost story che fa vivere allo spettatore un’esperienza unica e impressionante. La famiglia di Chris e Blue, figli di una manager in carriera e di un compassato genitore, si trasferisce in una casa in periferia, un edificio ristrutturato che ha almeno un secolo alle spalle. Blue è ancora traumatizzata per la morte di un'amica, mentre Chris mostra scarsa sensibilità nei suoi confronti e cerca di tirar fuori il meglio dalla vita nel nuovo quartiere. Le dinamiche familiari complesse - una madre più affezionata al figlio che alla figlia, dominante verso il marito - si mescolano alla consapevolezza che nella casa si annida una presenza fantasmatica invisibile, dapprima percepita dalla sola Blue ma poi evidente per tutti. Chi ha paura del film concettuale? Di certo non Steven Soderbergh, che da diverso tempo persegue l'idea di un cinema indipendente che lavori su due livelli: uno di intrattenimento puro, di cui è maestro, che non disdegna incursioni nel genere; e uno che riflette sull'audiovisivo e sulle sue inafferrabili evoluzioni recenti.
In Presence l'ambito è quello dell'horror soprannaturale, ma la scelta di girare il film interamente in una soggettiva grandangolare, aderendo totalmente al punto di vista del fantasma, è il dispositivo che caratterizza il film e lo rende unico. Non solo perché condiziona la narrazione cinematografica, attraverso la tecnica hitchcockiana di dissolvenze in nero che si traducono in passaggi temporali da un giorno all'altro. Ma perché induce a una riflessione più profonda sulla necessità inesauribile di guardare che affligge la società contemporanea.
La soggettiva del fantasma è anche quella effettivamente di Steven Soderbergh, che in Presence è anche cameraman (sotto pseudonimo) oltre che regista. Ma è anche la soggettiva del cinema, che lavora da sempre sul piano teorico con il fantasmatico e che crea situazioni di finzione di fronte a noi. Ma come si pone questo occhio-macchina da presa rispetto a noi spettatori? (MyMovies)